Nella vigna di Domenico: beato Alberto da Bergamo, laico

Agricoltura e domenicani: un binomio indissolubile che, per quanti si accostano alla nostra Basilica, risulta naturale. Ma nell'Ordine di san Domenico rifulge la figura di un semplice agricoltore del territorio bergamasco, che risplende di santità.

Alberto nacque all’inizio del XIII° secolo, a Villa d’Ogna. Fin dall’infanzia camminò nelle vie di Dio, mettendo soprattutto in pratica il grande precetto della carità. Per consiglio e per volontà dei suoi contrasse matrimonio, ma non trovò nella sua compagna, né comprensione, né affetto; tuttavia la sua pazienza fu inalterabile. Venendogli contestato il possesso di alcune terre da persone potenti, per amore di pace, lasciò il suo paese e si ritirò a Cremona, dove visse del lavoro delle sue mani. Aggregatosi al Terz’Ordine di San Domenico si dedicò senza posa alle opere di misericordia, essendo solito sostenere che sempre si trova il tempo di fare il bene quando si vuole.

Egli predicò eloquentemente con le opere, dando l’esempio luminoso di quella carità cosi poco compresa e ancor meno praticata da tanti cristiani, che pur si dicono praticanti. Alberto presentì l’ora della sua morte, il 7 maggio 1279, spirando serenamente, confortato dagli ultimi Sacramenti. 

Il laicato e le speciali forme di consacrazione, come quella delle fraternite laiche, permettono di vivere pienamente il sacerdozio battesimale, a cui tutti siamo stati chiamati e che, in quest'ultimo periodo, stiamo riscoprendo. Come Alberto, anche noi siamo chiamati a predicare ed evangelizzare, guadagnando a Dio molti fratelli lontani dalla fede.