lampada votiva

La lampada votiva alla Vergine della Coltura arde giorno e notte, tutto l'anno, senza sosta. La lampada che brilla davanti alla cara Immagine della Vergine è il segno di un patto di fedeltà e di amore tra la Gran Madre di Dio e i suoi devoti; è pegno della protezione e della intercessione che Ella non lascerà mancare a chi vorrà volenterosamente seguire le sue orme sulla via della santità e della grazia.
La presenza di una lampada votiva ai piedi dell'immagine di Maria è segno tangibile della preghiera costante che dal Santuario si eleva alla Vergine per tutta la comunità. Essa esprime quella che è la missione propria di ogni Santuario: pregare notte e giorno.

La struttura in ferro, opera del lavoro dei ragazzi dell'Istituto Professionale "E. Giannelli" di Parabita, riprende l'immagine dell'albero di ulivo, a simboleggiare la terra e i campi, richiamando il titolo della Vergine Maria.

L'olio che alimenta la lampada è frutto degli alberi salentini che, sebbene duramente colpiti dal batterio della xylella, assicurano l'alimento alla fiamma votiva.

La lampada è stata benedetta il 4 maggio 2013 dal cardinale Giovanni Lajolo, nella Celebrazione Eucaristica del centenario della posa della prima pietra della Basilica.

L'opera ha anche un grande valore affettivo per la città: alla sua realizzazione ha contribuito anche la giovane Erica Casto, di felice memoria, strappata tragicamente dall'affetto dei suoi cari, in un grave incidente stradale.