Wamagana, Nyeri - Kenya
Nel 1987 il parabitano p. Antonio Giannelli IMC venne incaricato di fondare una nuova missione nella zona di Wamagana, a nord di Nyeri. Ivi erige una chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna della Coltura.
La costruzione è stata laboriosa e lo ha occupato a lungo; ma ne è risultato un edificio con l’ardito tetto in cemento armato, simile a quello della cattedrale di Nyeri, e le pareti arricchite da bei dipinti, tele e vetrate multicolori.
La chiesa venne consacrata il 2 aprile 1989 da mons. Karima, arcivescovo di Nyeri.
Nell’illustrare questa opera, gli occhi di padre Giannelli brillano di luce particolare: senza l’aiuto della Madonna, fa intendere che non sarebbe riuscito a costruire tutto ciò.
Galatina (LE)
Francesco di Arezzo, che lavorava per Maria d’Enghien
presso la Basilica orsiniana di Santa Caterina novella a Galatina (LE), nel 1435 riprodusse una bell'immagine della Madonna della Coltura.
L'immagine, chiaramente ispirata al nostro Monolito, si differenzia esclusivamente per l'assenza del cartiglio nella mano sinistra del Bambino.
A Galatina, infatti, il Bambino abbraccia il capo della Vergine, secondo il canone classico della Vergine Eleousa.
Da notare, però, le iscrizioni greche riportate ai lati dell'affresco: essi ricalcano l'iconografia orientale.
Il Monastero di “S. Caterina da Siena” di Montefusco venne istituito il 2 luglio 1699 dall’arcivescovo di Benevento, cardinale Vincenzo Maria Orsini.
Nel 1997 la Congregazione per rivitalizzare le sue forze decide di fondersi con la Congregazione delle Domenicane di Santa Maria del Rosario.
Grazie alla massiccia presenza di ragazze parabitane, entrate nel Monastero domenicano, nel 1988 viene commissionata al maestro S. Marrocco la realizzazione di un dipinto della Madonna della Coltura.
Nardò (LE)
La Chiesa di Santa Maria dell'Umiltà era uno dei più belli ed antichi monumenti di Parabita: documenti testimoniano che sin dal 1405 vi officiavano i Padri Domenicani, ospiti dell'adiacente convento. Essa si trova vicina al luogo ove, prima dell'abbattimento delle vecchie mura, si trovava la porta di Gallipoli, posto che i parabitani ancora oggi indicano con la frase "ssutt 'a porta". Purtroppo incappò nelle leggi eversive del XIX secolo e fu espropriata dallo Stato.
Dopo anni di abbandono, alla fine del decimo ha avuto inizio un processo di recupero e restauro.
All'interno dell'edificio si trovava anche un affresco della Madonna della Coltura, che ora si trova presso il museo diocesano di Nardò.
Una riproduzione fedele del Monolito della Madonna della Coltura è stata realizzata nei primi decenni del Novecento per essere inviata a Nairobi, in Kenya, per la fine della Guerra d'Africa.
La foto risale al 1937 e vede ritratto Mons. Gaetano Fagiani, allora cappellano della chiesa della Madonna della Coltura e Parroco della chiesa matrice di Parabita, insieme agli offerenti e alle forze dell'ordine.
Presso la Curia Arcivescovile di Potenza è conservata una riproduzione del Monolito della Madonna della Coltura realizzata da Mario Prayer, che in precedenza aveva affrescato le pareti della nostra Basilica.
Egli è rimasto affascinato dalla bellezza e dallo sguardo della Vergine della Coltura: Prayer aveva impresso nel cuore il volto dolce e soave della Madre e ha portato ovunque questa sacra immagine, facendo conoscere a quanti più fratelli lo sguardo tranquillo e rassicurante di Maria.
Il quadro è stato realizzato nel 1950 con tecnica mista e misura 300 x 180 cm.
Ordine dei Frati Predicatori