la facciata

"Il Santuario, a prima vista, appare come un lembo di cielo portato giù dagli angeli su questo lembo di Parabita..." (G. Barrella S.J., "Visitiamo il Santuario", in La Voce della Coltura, Aprile 1953, p. 12).

Guardando la facciata si rimane estasiati da tanta bellezza e tanta vita che quasi si sprigionano dalla teoria di archetti romanici che decorano l'esterno, in mezzo ai quale emerge l'artistico rosone che manda nell'interno fasci di luce policroma.

Il portale ad arco è formato da tre fasce decorative finemente intagliate.

La quarta fascia poggia gli estremi sui capitello di due colonne. Sull'architrave risplende un delicatissimo mosaico rappresentante Cristo Re, che benedice alla maniera orientale, opera del prof. Grassi di Roma. Due leoni stilofori vigilano al portale.

Modelli per la realizzazione della facciata sono la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria in Galatina (LE) e la chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo (ex Monastero degli Olivetani) in Lecce.

Il tempio si presenta in una fusione geniale, meravigliosa e forse unica, degli stili romanico, bizantino e gotico.

La peculiarità del Tempio sta nel fatto che vi è una diversa concezione del romanico-pugliese, con volte meno piatte, arditezza del colonnato, diversa posizione degli elementi architettonici e decorativi.

Come ogni Basilica, sulla facciata sono installati gli stemmi del Sommo Pontefice regnante e del Vescovo diocesano titolare della Cattedra episcopale neretino-gallipolina.

All'estremo è collocata una croce in pietra, ricollocata nel 2007 al posto della croce originaria fatiscente, attualmente conservata nell'attiguo convento.

L'attuale croce è opera di maestranze locali e sugella finemente la meravigliosa facciata della Basilica.

Il progetto originario prevedeva la presenza di un portale centrale e di due laterali, confluenti nelle relative navate. L'opera, però, nel corso della realizzazione, è mutata, secondo l'aspetto attuale.

Il portale in legno, snello ed elegante, secondo lo stile della Basilica, è arricchito da numerose punte nere in ferro. La parte interna dello stesso è costituita da due serpenti che fungono da saliscendi.