Maggio: il mese di Maria

«Sii benedetta tu aurora nascente, sopra tutte le creature, e benedetto sia il prato fiorito di rose rosse del tuo bei viso, ornato con il fiore rosso rubino dell’Eterna Sapienza!». Così si esprimeva il beato domenicano Enrico Suso di Costanza, mistico tedesco vissuto tra il 1295 e il 1366, nel Libretto dell’eterna sapienza.

Maggio, con la natura che si colora e profuma di fiori, è il mese dell’anno che segna la piena entrata nella stagione del sole, della luce, della fioritura. La rosa, la regina dei giardini, apre i suoi petali colorati e profumati.

La storia ci porta al Medioevo, ai filosofi di Chartres nel 1100 e ancora di più al XIII secolo, quando Alfonso X detto il saggio, re di Castiglia e Leon, in “Las Cantigas de Santa Maria” celebrava Maria come: «Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora, luce dei santi e dei cieli via (...)».

Nell’enciclica Mense Maio datata 29 aprile 1965, Paolo VI indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia».

Quest'anno maggio assume un significato particolare, quello dell'affidamento totale e completo a
Maria. Lo abbiamo fatto noi il 25 marzo, solennità dell'Annunciazione di Maria. Lo hanno fatto i Vescovi a Caravaggio lo scorso 1 maggio.
Affidiamoci a Lei, giglio illibato, perchè volga a noi suoi figli il suo tenero sguardo materno e preghi Gesù per i suoi figli che ama e brama di vederli salvi.