In memoria di padre Giuseppe Santoro o.p. nel decennale della sua scomparsa

Mercoledì 8 aprile 2020 ricorrerà il decimo anniversario della morte di padre Giuseppe Santoro o.p. Risiedeva nel convento domenicano di Parabita, dove si sono svolti i funerali il giorno dopo, 9 aprile 2010, presieduti dall'allora Vescovo di Nardò - Gallipoli, mons. Domenico Caliandro.

Originario di Carbonara di Bari, padre Giuseppe aveva svolto numerosi incarichi nell'Ordine domenicano e in seno alla Conferenza Episcopale Italiana.
A Roma aveva stretto amicizia con l'allora cardinale Karol Wojtyla, futuro papa Giovanni Paolo II, dai tempi della frequentazione comune presso la Pontificia Università "San Tommaso d'Aquino" (Angelicum) a Roma.
In seno alla CEI, padre Giuseppe lavorò, in modo particolare, nella Segreteria generale, allora guidata da mons. Maverna, organizzando il primo Convegno ecclesiale nazionale "Evangelizzazione e Promozione umana" del 1977, del quale fu responsabile del servizio di documentazione.
Fu nella direzione nazionale dell'ONARMO (Opera Nazionale per l'Assistenza Religiosa e Morale degli Operai) e per diversi anni fu direttore della Scuola di Servizio Sociale di Bari, promossa da tale ente.
Dopo gli anni romani, gli venne chiesto di collaborare con l'Arcidiocesi di Lecce, in qualità di cappellano dell'Università del Salento. Nella stessa città fu anche Rettore della Basilica di Maria SS. del Rosario, risiedendo, al tempo stesso, nella comunità di Parabita.
Gli ultimi anni vissuti a Parabita sono stati pieni di calore e conforto da parte di tutta la comunità, che lo ricorda come un sacerdote studioso, spendendo parte degli studi nella pastorale sociale.
Viveva il suo sacerdozio, spendendosi per gli ammalati, cui dava coraggio, in special modo ai bambini portatori di handicap, cui non negava mai una carezza e un sorriso.
Dopo una malattia, attorniato dai suoi confratelli, padre Giuseppe spirava nel giorno del suo XXXI anniversario dall'incontro con san Giovanni Paolo II (8 aprile 1979).
Il suo corpo riposa presso il cimitero di Carbonara, suo paese natale.