Dominicus800: itinerario di sguardi. Beato Mannes

In questa seconda tappa, incontriamo la figura del beato Mannes, fratello del glorioso Patriarca Domenico.

6bb01231f5c9ed196d948c62c9359895jpg

Anima di grande candore, inclinata al silenzio e al raccoglimento, fu chiamato “il contemplativo”. Lavorò dapprima col suo santo e illustre fratello nelle contrade di Linguadoca per riportare gli eretici albigesi alla vera fede.
Alle fatiche e ai sudori, sull’esempio di San Domenico, aggiunse preghiere e penitenze note solo a Dio.
Appena fondato l’Ordine dei Predicatori fu uno dei primi a ricevere il Sacro Abito dalle mani di suo fratello, nel 1215, che imitò fedelmente nello spirito e nelle opere. Fu da lui inviato, nel 1217, a Parigi nel convento di Prouille, divenendo uno dei fondatori del celebre Convento di S. Giacomo. A Parigi predicò con molto frutto, ma poi, in seguito, il santo Patriarca lo destinò a Madrid per la direzione delle Monache dell’Ordine, che da poco avevano iniziato la vita regolare. Il suo amore alla vita contemplativa, e l’esperienza delle vie di Dio, lo resero particolarmente atto a guidare quelle ferventi claustrali nelle vie della perfezione, secondo lo spirito dell’Ordine.
Trovandosi nel 1236 nella nativa Calaroga, a Gumiel d’Izan, a predicarvi la divina parola, si addormentò nel Signore, ricco di virtù e di meriti. Fu sepolto a S. Pietro di Gumiel, presso i Cistercensi, con sommo onore, e la sua tomba fu illustre per miracoli.
Papa Gregorio XVI il 2 giugno 1834 ha confermato il culto.
Chissà come doveva essere la vita del beato Mannes, vissuta accanto ad un uomo umile e santo. Vedendo Domenico parlare o con Dio o di Dio, il beato fratello intuì la portata del comando del Signore: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura» (Mc 16, 15). La sua vita divenne, allora, un canto di lode al Signore, testimoniando il Vangelo con le parole e le opere e appassionando quanti si accostavano alla sua predicazione.