Decreto della Penitenzieria Apostolica

Con decreto della Penitenzieria Maggiore, a firma del cardinale Mauro Piacenza, la Chiesa Cattolica, vista l'epidemia in corso, concede il dono di speciali Indulgenze ai fedeli affetti dal morbo Covid-19, comunemente detto Coronavirus, nonché agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che a qualsivoglia titolo, anche con la preghiera, si prendono cura di essi.

COSA SIGNIFICA?

Le contingenze temporali impongono un completo isolamento per tutti i fedeli, che sono invitati a rimanere nelle proprie dimore e a non allontanarsi da esse, se non per motivi strettamente necessari (salute, lavoro, ecc...). Coloro che hanno contratto il virus, però, vivono momenti di completo isolamento, senza la possibilità di rapportarsi con i propri cari.

Affinché tutti coloro che soffrono a causa del Covid-19, la Penitenzieria Apostolica concede il dono delle Indulgenze, ossia la remissione dei peccati, alle seguenti condizioni.

INDULGENZA PLENARIA

Ammalati in quarantena

Si concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli sottoposti a regime di quarantena se, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si uniranno spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione alla celebrazione della Santa Messa, alla recita del Santo Rosario, alla pia pratica della Via Crucis o ad altre forme di devozione, o se almeno reciteranno il Credo, il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria, unitamente alla confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre, non appena sarà loro possibile.

Coloro che assistono gli ammalati

Gli operatori sanitari, i familiari e quanti esponendosi al rischio di contagio, assistono i malati di Coronavirus, otterranno il medesimo dono dell’Indulgenza plenaria alle stesse condizioni.

Fedeli tutti

La Penitenzieria Apostolica, inoltre, concede alle medesime condizioni l’Indulgenza plenaria  anche a quei fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento, o l’adorazione eucaristica, o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la recita del Santo Rosario, o il pio esercizio della Via Crucis, o la recita della Coroncina della Divina Misericordia, per implorare da Dio Onnipotente la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.

COSA SUCCEDE SE NON SI RICEVE L'UNZIONE DEGLI INFERMI?

La Chiesa concede al fedele l’Indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia debitamente disposto e abbia recitato abitualmente durante la vita qualche preghiera (in questo caso la Chiesa supplisce alle tre solite condizioni richieste). Per il conseguimento di tale indulgenza è raccomandabile l’uso del crocifisso o della croce.