1950 - 2020: 70 anni dalla proclamazione del dogma dell'Assunzione al cielo di Maria

Era il 1 novembre 1950, esattamente settant'anni fa, quando il venerabile papa Pio XII, con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus, proclamò il dogma dell'Assunzione al cielo di Maria: «L’Immacolata Madre sempre Vergine Maria terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».

La solennità dell’Assunzione della Vergine in cielo, celebrata nella Chiesa il 15 agosto di ogni anno, diventa il sigillo dei dogmi mariani della Chiesa cattolica dopo quello del Concilio di Efeso del 431 in cui venne dichiarata «Maria Madre di Dio» e quello della bolla del beato Pio IX del 1854 Ineffabilis Deus con cui la Vergine venne proclamata «Immacolata concezione».

Tale dogma ha radici antiche, ma è tanto attuale: quest’anno così difficile da superare a causa dell'emergenza sanitaria in corso, abbiamo toccato da vicino il senso della morte di tante persone che hanno concluso la loro esistenza a causa del COVID-19. Papa Francesco ci ricorda che il dogma dell'Assunzione al cielo di Maria mette al centro l’integrità della persona tra anima e corpo e non la sua separazione. La nostra esistenza, infatti, non termina qui in terra ma è destinata a sopravvivere e a risorgere in anima e corpo proprio come è toccato alla Madre di Gesù.

San Giovanni Paolo II, durante le sue Catechesi, ebbe a dire: “Maria è morta per il desiderio di stare con suo figlio”. Un gesto che l’ha spinta a “morire d’amore” per stare accanto a Gesù. Ed ebbe proprio papa Wojtyla a ribadire in quel frangente questa verità che proprio come Gesù vero Dio e vero uomo anche Maria come donna rappresentano nella loro unicità in anima e corpo il “principio e la garanzia” di Risurrezione di tutto il genere umano.

Pio XII, incontrando i fedeli dopo la proclamazione del dogma, così si espresse:

Venerabili Fratelli e diletti figli e figlie, accorsi alla Nostra presenza, e voi tutti che Ci ascoltate in questa Roma santa e in ogni regione del mondo cattolico! Commossi per la proclamazione, come dogma di fede, dell'assunzione della Beatissima Vergine in anima e in corpo al cielo ; esultanti per il gaudio che inonda il cuore di tutti i credenti, appagati nei fervidi loro desideri ; proviamo irresistibile il bisogno di elevare insieme con voi un inno di ringraziamento all'amabile provvidenza di Dio, che ha voluto riservare a voi la letizia di questo giorno e a Noi il conforto di cingere la fronte della Madre di Gesù e Madre nostra, Maria, col fulgido diadema, che ne corona le singolari prerogative.

Da lungo tempo invocato, questo giorno è finalmente Nostro ; è finalmente vostro. Voce di secoli — anzi, diremmo, voce della eternità — è la Nostra, che, con l'assistenza dello Spirito Santo, ha solennemente definito l'insigne privilegio della Madre celeste. E grido di secoli è il vostro, che oggi prorompe nella vastità di questo venerando luogo, già sacro alle glorie cristiane, approdo spirituale di tutte le genti, ed ora fatto altare e tempio per la vostra traboccante pietà.

Maria, la Donna tutta santa e la Regina dei Santi, ci sia di conforto in questo momento di così grande travaglio e timore.