1 gennaio: iniziare l'anno con l'invocazione allo Spirito Santo

Il Veni Creator Spiritus, in italiano Vieni Spirito Creatore è un inno liturgico dedicato allo Spirito Santo ed attribuito a Rabano Mauro, arcivescovo di Magonza, risalente al IX secolo.

La versione più conosciuta è quella gregoriana, ma è stato musicato anche da numerosi autori di musica polifonica, classica e contemporanea.

Oltre che a Pentecoste, viene anche cantato in particolari avvenimenti solenni per invocare lo Spirito Santo, quali in occasione del conferimento del sacramento della confermazione. Viene inoltre cantato durante la processione immediatamente precedente all’elezione del nuovo Papa dai cardinali che si recano nella Cappella Sistina; ma anche per la consacrazione dei vescovi, per l’ordinazione dei sacerdoti, per i concili ed i sinodi.

Ma, come vi sarete accorti nella Solenne Celebrazione Eucaristica del 1 gennaio, si recita anche il primo giorno dell’anno, con l’intenzione di invocare lo Spirito Santo sull’anno che inizia.

Infatti, mentre il 31 dicembre si cantava il Te Deum di ringraziamento per l'anno appena concluso, il 1 gennaio si invoca la Terza Persona della Santissima Trinità quale vortice d’amore che è Dio e che “tiene insieme” il Padre e il Figlio. Don Tonino Bello spiegava così il mistero della Trinità: “Ecco come spiego il mistero di un solo Dio in tre Persone. Non parlo di uno più uno più uno: perché così fanno tre. Parlo di uno per uno per uno: e così fa sempre uno. In Dio, cioè, non c’è una Persona che si aggiunge all’altra e poi all’altra ancora. In Dio ogni Persona vive per l’altra”.

Invocare lo Spirito all’inizio dell’anno significa compiere un atto di fede, libero, concreto, reale, perchè affida il futuro e si affida nel presente.