la cappella del ss.mo sacramento

La cappella a destra custodisce il Santissimo Sacramento in un magnifico baldacchino in marmo che sovrasta il tabernacolo, con motivo dorato a mosaico, lavorato dalla ditta Stilart Ponterosso, sotto la guida della Mellinmosaic degli eredi Michele Mellino di Firenze, che curò il pregevole mosaico posto sulla base e rappresentante il Cristo che spezza il pane. L'opera risale agli anni Settanta - Ottanta del Novecento.

Dello stesso marmo e della medesima lavorazione sono la sede del celebrante, dietro l'altare maggiore, e i due sedili che la affiancano.

Le decorazioni della Cappella culminano con le espressioni:

Ego sum panis vitae. Patres vestri manducaverunt manna in deserto, et mortui sunt. Ego sum panis vivus.

(Io sono il Pane della vita. I padri vostri hanno mangiato la manna nel deserto e morirono. Io sono il pane vivo).

e, nella parte opposta:

Si quis manducaverit ex hoc pane vivit in aeternum: et panis quem ego dabo, caro mea est pro mundi vita.

(Chi mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo).

Una lapide marmorea, posta ai sulla parete laterale della cappella, suggella tutti i lavori eseguiti per l'ampliamento del Santuario.

La lapide ricorda: "I frati dell'Ordine dei Predicatori, grati a Dio per le generose elargizioni dei signori Rocco Piccinno e Vincenza Maruccio, nel proporre l'esemplarità della loro vita cristiana e il profondo amore verso la Madonna della Coltura, posero questa lapide a perenne ricorso per aver abbellito la cappella del Santissimo Sacramento, restaurato il campanile e ampliato il Santuario.