apoteosi della vergine della coltura

Guardando la parete in fondo, sopra il tamburo, si può ammirare il grande affresco del Trionfo della Madonna della Coltura, articolato in quattro scene. L'opera è realizzata dal Maestro Mario Prayer, l'artista che curato gli affreschi della Basilica.

L'opera si divide in quattro scene, raffiguranti momenti più importanti del culto della Vergine della Coltura: la prima rievoca il rinvenimento del Monolito da parte del pio agricoltore, la seconda l'annuncio del ritrovamento al popolo, la terza il Tempio primitivo e, in ultimo, la quarta riguardante la Traslazione del Monolito nel nuovo Santuario, con la partecipazione del clero e delle autorità.

In quest'ultima scena, di particolare rilievo, sono le giovinette vestite di bianco che recano ghirlande di fiori.
La mano del Prayer, in questo affresco, raggiunge il suo massimo splendore: la Vergine, seduta in un trono retto da quattro angeli, ricalca le linee del Monolito, ma viene resa quasi viva, umana, secondo lo stile italiano del rinascimento. Nelle scene che la contornano, l'autore ha trovato la possibilità di esprimere ciò che a lui è più caro: paesaggi belli, variopinti, sfondi a largo respiro, scene della vita popolare.
Gli angeli che reggono il trono di Maria, recano tra le mani delle ghirlande di frutta e prodotti della terra: è il chiaro riferimento al Patronato di Maria, quale Protettrice degli agricoltori.
Nella parte inferiore, ai margini del tamburo, è possibile leggere la data dell'opera: 10 agosto 1942, unitamente alla parte finale della preghiera "Salve Regina": "O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria".