I martiri d'Otranto: Sant'Alessandro Longo o.p.

Mentre a Parabita i domenicani giungono nel 1405 presso la Chiesa di Santa Maria dell'Umiltà, a Otranto, il convento di Santa Maria della Candelora nasce nel 1458.
Era il 28 luglio del 1480, quando più di 15.000 soldati ottomani, dopo aver preso il largo dalla vicinissima costa albanese di Valona, sbarcarono pochi chilometri a nord di Otranto in una baia nei pressi dei laghi Alimini che porta ancora oggi nel suo nome, Baia dei Turchi.
Le cronache del tempo riportano il dettaglio dei fatti accaduti da lì a pochi giorni.
Quando gli ottomani entrarono in città, la popolazione, insieme al Vescovo e al clero, si rifugiarono all'interno della cattedrale. Quando le truppe attaccarono l'edificio sacro, colpirono a morte il Vescovo e un domenicano salì sul pulpito, invitando i fedeli a resistere. I carnefici, con un colpo di scimitarra, tolsero la vita al predicatore.
Molto probabilmente anche gli altri confratelli vennero uccisi dai turchi, ma non siamo in possesso di documenti.
Nell'unica lista che ci tramanda i nomi degli ottocento martiri, al terzo posto figura "maestro Alessandro Longo dell'Ordine di san Domenico".
I martiri di Otranto, tra cui fr. Alessandro Longo, sono stati canonizzati da papa Francesco il 12 maggio 2013.
Padre Alessandro Longo nacque a Otranto intorno al 1425 ed entrò nel convento domenicano di Lecce. Venne ordinato sacerdote a Bologna il 30 maggio 1450.
Nel 1458 venne incaricato di fondare il convento di Otranto e nel 1474 iniziò ad ospitare i primi frati e a fondare un monastero femminile.
Dando prova di grande apertura mentale è stato in grado di sviluppare una cultura raffinata che sintetizza la tradizione greca della sua terra con la tradizione latina imparata a Bologna. Fu autore di un commento alle commedie di Aristofane.
L'Ordine Domenicano, nel frattempo, ha sempre avuto una grande devozione per gli 800 martiri di Otranto. Nel 1574 sono stati portati a Napoli alcuni corpi di questi martiri e vennero posti sotto l'altare di Santa Maria del Rosario nella chiesa domenicana di Santa Caterina da Formiello.
Nel 1694 la Congregazione dei Riti concesse all'Ordine il diritto di celebrare l'Ufficio e la Messa dei Beati Martiri in tutti i conventi.