Basilica Santuario Maria SS. della Coltura

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Ordine dei Frati Predicatori

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Domenica 8 maggio 1955: il ritorno dei domenicani a Parabita

2021-05-08 09:16

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Storia locale, domenicani, Parabita,

Domenica 8 maggio 1955: il ritorno dei domenicani a Parabita

Sessantasei anni di presenza domenicana in terra salentina

Era la prima domenica di maggio, quando, alla presenza di mons. Corrado Ursi, allora Vescovo della Diocesi di Nardò (futuro cardinale arcivescovo di Napoli) e dell'allora Provinciale, padre Domenico Sdino o.p., i frati predicatori ritornarono a Parabita, nel Santuario della Madonna della Coltura, subentrando alla comunità di Missionari della Consolata.
Il loro fu un gradito ritorno: per quasi ottocento anni avevano esercitato il loro ministero e predicato in terra parabitana, vivendo nel convento di Santa Maria dell'Umiltà. Le sopressioni costrinsero i religiosi ad abbandonare, a malincuore, il borgo e la terra salentina.Gli anni Cinquanta del secolo scorso furono importanti per l'Ordine in Terra di Puglia: solo quattro anni prima (1950-1951) venne loro affidata la cura della Basilica di San Nicola in Bari.Il 29 dicembre 1954, padre Sdino convocò il Consiglio di Provincia per presentare la richiesta del popolo parabitano e della Diocesi neretina e, avuto parere favorevole, i religiosi si adoperarono per il loro ingresso in città.
Il primo Superiore della comunità (vicarius loci) e Rettore del Santuario fu padre Egidio Vetromile o.p.I frati presero subito confidenza con la città e la Diocesi, seguendone la pastorale e impegnandosi per la propagazione del culto della Vergine Regina dell'Agricoltura.
I frati iniziarono a curare la penitenzieria, punto di riferimento per i fedeli salentini, unitamente al Santuario di Leuca; presero a cuore la predicazione itinerante nella terra salentina e resero fecondo il Santuario di privilegi spirituali (istituzione del Terz'Ordine Domenicano, ecc...).Ma vi è di più! I frati, negli anni, diedero inizio ad una serie di iniziative architettoniche, come l'ampliamento della Basilica, la costruzione del campanile, ecc...Numerosi sono i nomi dei frati che hanno operato all'ombra del campanile e sotto lo sguardo materna della Madre della Coltura: p. Venturino Cassetta o.p., p. Carlo Viviani o.p., p. Renato D'Andrea o.p., ecc... i cui nomi sono scritti nel cuore dei parabitani.

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