Le novità della nuova edizione del Messale romano

Il Messale di san Paolo VI, che ha accompagnato le celebrazioni eucaristiche per quasi quarant'anni, lascerà il posto alla nuova edizione, con nuove traduzioni e qualche novità.
Non solo la nuova traduzione del Padre nostro, quindi, ma anche variazioni riguardanti le formule proprie del sacerdote. Le novità, che dovranno essere apprese dall’intera assemblea, sono in realtà poche, onde evitare eccessive difficoltà. Sarà comunque necessario fare l’orecchio alle novità!
Prima fra tutte, come accennato, la nuova traduzione del Padre nostro, ma anche il Gloria e il Confiteor (confesso). Sono introdotti nuovi prefazioni, come ad esempio quello riguardante le memorie dei Dottori della Chiesa, che potranno essere utilizzati anche per le donne.

Altre novità sono legate alla veste grafica e all’apparato iconografico: infatti la pubblicazione è arricchita dagli “schizzi” d’arte nel segno della semplicità realizzati dal maestro campano Mimmo Paladino. Il volume intende coniugare fedeltà all’edizione latina e comprensibilità per rendere il rito più accessibile possibile.

Intervistato a suo tempo, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, riferendosi al nuovo Messale ha affermato che esso deve diventare un’opportunità per tornare a riscoprire la bellezza della liturgia, i suoi gesti, i suoi linguaggi ed è necessario che si trasformi in «occasione di formazione del popolo a una piena e attiva partecipazione».

Ai nostri lettori, offriremo la possibilità di comprendere passo dopo passo le novità riguardanti il nuovo messale, con approfondimenti quotidiani.